Yogasutra di Patanjali
Il Libro Sacro dello Yoga e il Viaggio di Evoluzione del Se di ogni Yogi
Gli Yogasutra di Patanjali sono un'opera millenaria scritta da un autore che ha vissuto tra il 400 e il 300 a.C. La sua vita resta borderline tra Cronistoria e Mito dal momento che l' iconografia lo raffigura mezzo uomo e mezzo serpente, dove il serpente rappresenta la Conoscenza. Patanjali viene considerato un Semidio. Ciò che però è straordinario e rivoluzionario è il pensiero sull'Uomo, sull'Essere e sul suo Compito Esistenziale (SvaDharma) in rapporto a ciò che Accade, che è Manifesto (Karma). Patanjali ha scritto 196 aforismi divisi in 4 tomi (Pada), molto criptici a volte, ma allo stesso tempo essenziali. Precedentemente lo Yoga era qualcosa di tramandato da Maestro a Discepolo. Con Patanjali e i suoi Yogasutra, lo Yoga acquisisce una identità tangibile. La cosa sorprendente è che Patanjali dedica un intero Pada e inoltre il primo a presentare il Samadhi, stadio finale dell'esistenza e della Coscienza, come a sigillare con fermezza la Via, prima o poi imprescindibile da dover percorrere per poter raggiungere il Traguardo dell'Esistenza, ovvero il Kaivalya, Fusione, Unione dell'Osservante e dell'Osservato. Nel secondo Pada, probabilmente, il più importante e centrale del pensiero Yogico, Patanjali descrive la Causa della Sofferenza Umana, fortemente correlata alla legge dei 5 Klesa (condizionamenti), i quali portano l' Uomo nella direzione opposta al traguardo finale. Nello stesso Pada Patanjali mostra anche come annientare la sofferenza e invertire rotta verso il traguardo finale. Questa soluzione è lo Yoga stesso, che viene suddiviso in 8 gradini (asth anga). Per poter raggiungere il traguardo finale occorre tassativamente che la Mente sia nella Quiete (Citta Vritti Nirodah), ma affinchè questo accada occorre intraprendere il viaggio di Metamorfosi e di Liberazione. Per permettere ciò occorre che lo Yogi rispetti dei Divieti (Yama) e delle Osservanze (Niyama) di carattere Etico e Morale tale da Purificare il Cuore, la Mente e l'Anima. Successivamente Lo Yogi può intraprendere il Risveglio e il Controllo del Prana tramite l'Asana (postura) e il Pranayama(controllo del Prana con il Respiro). E' solo dopo che si diviene padroni del Prana che si può ritirare i Sensi verso il Centro attraverso il Pratyahara, affinchè, una volta portata l'attenzione all 'Interno si può intraprendere il viaggio di Concentrazione (Dharana), di Meditazione(Dhyana) e infine di Contemplazione Trascendentale (Samadhi).